The Home of my Eyes
È un arazzo di volti umani la mostra di Shirin Neshat a Venezia
Al Museo Correr di Venezia la mostra “The Home of my Eyes” di Shirin Neshat
Nella Sala delle Quattro porte una madonna dalle braccia aperte sembra accogliere le decine di enormi fotografie appese alle pareti.
Shirin Neshat è fotografa e regista. Nata in Iran, e da molti anni residente in America, in queste ultime opere affronta il tema dell’identità, della “casa”. Lo fa col suo peculiare stile: ritratti essenziali, in bianco e nero, con sopra parole scritte in persiano. Sceglie quasi sempre poesie e anche in “The Home of my Eyes” intervalla versi del poeta persiano Nezami alle interviste ai protagonisti delle immagini. Le persone ritratte – giovani, vecchi, bambini – hanno tratti somatici molto diversi pur essendo tutti dell’Azerbaigian, crocevia di etnie (turche, armene, russe ecc.), lingue e religioni, che fino alla prima metà dell’Ottocento era parte della Persia. Li mette in una posa ieratica – a mani giunte – vestiti con t-shirt e abiti neri. Sono diversi, eppure uguali. Credo che l’intento sia di ricordarci che siamo tutti diversi, eppure “fratelli nelle nostre debolezze di uomini”, come scriveva Pasolini. (Cristina Rovere)
Museo Correr – Venezia
Ore 10 – 19 Fino al 24 novembre